Sabato scorso, si è passati dalla festa alla paura: migliaia di tifosi che assistevano alla finale di Champions League dal maxi schermo allestito in piazza San Carlo a Torino, hanno vissuto momenti di panico. A oggi, il bilancio è di 1.527 feriti. La Croce Rossa si è immediatamente mobilitata, intervenendo con efficacia e aiutando centinaia di persone. Ne parliamo con Davide Sussi, Delegato della Sala Operativa Provinciale di Torino per le attività in emergenza.
Cosa è accaduto sabato notte a Torino?
Eravamo tutti a casa a vedere la partita, perché CRI Torino non faceva parte del piano sanitario del Comune per l’evento. Mi arriva l’informazione del “disastro” da un nostro delegato che si trovava in piazza San Carlo per vedere la partita. A quel punto decido di muovermi immediatamente, attivando la Sala Operativa e il vicario provinciale, con il quale mi reco subito sul posto. Poi prendo contatto con la centrale operativa del 118. Arrivati, ci rendiamo conto che la reale necessità non era nella piazza dove c’erano sì feriti, ma la situazione era tutto sommato sotto controllo. Il vero caos era nelle vie limitrofe.
Quindi cosa avete fatto?
Tutti scappavano alla rinfusa e, quindi, abbiamo optato per attivare un posto di primo soccorso avanzato con medico e infermiere. In un’ora e mezzo abbiamo assistito circa 300 persone. Anche codici gialli. Prevalentemente codici verdi con ferite lacero contuse agli arti inferiori. Ma abbiamo avuto a che fare anche con traumi da schiacciamento e gravi lesioni. Sul posto hanno operato circa 50 volontari ed erano presenti 13 ambulanze e 3 pulmini. Inoltre, erano pronte a intervenire altre 20 ambulanze e 3 mezzi.
Qual era lo stato d’animo delle persone?
Un grande shock emotivo: era scattata una psicosi collettiva. Tutti ripetevano: “ormai ne sentiamo talmente tante che non sarebbe stata così inverosimile una bomba in piazza”.
Che consigli dare, a questo punto, a chi decide di partecipare a eventi, soprattutto all’aperto, tipici dell’estate?
- Informarsi preventivamente circa il luogo in cui si sta andando. Esattamente come quando si parte per un viaggio all’estero. Nel caso di Torino molte persone venivano da fuori e non conoscevano la zona, le vie di fuga della piazza.
- Giunti sul posto, ascoltare i consigli che vengono dati dall’organizzazione, visualizzare vie di fuga e, se possibile, mettersi in prossimità di queste ultime.
- Individuare i posti di primo soccorso, le postazioni dei vigili del fuoco e delle Forze dell’Ordine.
- Nel momento in cui dovesse succedere qualcosa mantenere la calma, in primis per sé stessi e poi per aiutare chi è vicino. Riuscire a rimanere lucidi è fondamentale anche per facilitare il lavoro dei soccorritori.
(Tratto da www.cri.it)